HomeBlogNormativa SovraindebitamentoSovraindebitamento: raccolta di tutte le sentenze della Corte Costituzionale

Sovraindebitamento: raccolta di tutte le sentenze della Corte Costituzionale

Selezione di sentenze di sovraindebitamento sui principali orientamenti giurisprudenziali, tra cui tutte le sentenze emesse dalla Corte Costituzionale in tema di procedure di sovraindebitamento.
Tutti i file e i documenti presenti in questo articolo sono accessibili gratuitamente e senza obbligo di registrazione, in linea con lo spirito di divulgazione perseguito dalla nostra azienda in tema di sovraindebitamento: ci auguriamo che questa sezione sia un utile contenitore di informazioni per gli utenti più attenti nonché per gli operatori del settore.

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Sentenza 65/2022: falcidia e ristrutturazione dei debiti

La Sentenza n. 65/2022 della Corte Costituzionale, affronta il giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 8, comma 1-bis, della legge 27 gennaio 2012, n. 3. Questo articolo, introdotto dal decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, e convertito nella legge 18 dicembre 2020, n. 176, è al centro di una controversia sollevata dal Tribunale ordinario di Livorno.
La questione verte in particolar modo sulla mancanza di specifiche disposizioni riguardo alla falcidia e alla ristrutturazione dei debiti, già oggetto di ordinanza di assegnazione di quote salariali o pensionistiche.
La decisione, fondamentale nell’ambito delle misure anticrisi legate all’emergenza da Covid-19, è stata emessa il 26 gennaio 2022.

Sentenza 245/2019: legittimità costituzionale

La Corte di Cassazione, con sentenza del 04/12/2019, n. 245, dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 7, comma 1, terzo periodo, della legge 27 gennaio 2012, n.3 (Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento), limitatamente alle parole: «all’imposta sul valore aggiunto».
Il ricorrente è un soggetto sovraindebitato, non ha mai fatto ricorso in precedenza alle procedure previste dalla legge 3, né risulta aver compiuto atti in frode ai creditori nel quinquennio pregresso.
Oggetto del giudizio principale, largamente rimarcato dal rimettente, sono le poste di credito privilegiate, oggetto della falcidia proposta dal debitore, che figura anche l’obbligo di pagare all’erario somme a titolo di imposta sul valore aggiunto (IVA), garantite dal privilegio generale mobiliare.

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