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Pignoramento prima casa: guida completa per difendersi

Con prima casa si intende l’abitazione principale in cui il proprietario e la sua famiglia dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Spesso quanto si hanno problemi di debiti è anche la più grande fonte di ansia e preoccupazione. I creditori la pignoreranno? Verrà venduta all’asta? é possibile difendersi?

Ma, quindi, la prima casa è pignorabile? In questo articolo ti spiegheremo chiaramente cosa succede quando si riceve il pignoramento prima casa da parte del creditore e come difendersi da questa eventualità.

Pignoramento prima casa e pignoramento immobiliare: differenze

Il pignoramento immobiliare, a prescindere che si tratti della prima casa o meno, è un procedimento giudiziario mediante il quale un creditore può prima vincolare e poi vendere un immobile di proprietà del debitore, per ottenere il rimborso del proprio credito o di almeno una parte di quanto a lui dovuto. Questo può avvenire nei casi in cui un soggetto indebitato non si trovi più nella condizione di poter saldare il proprio debito.

Se non paghi un debito, prima di arrivare al pignoramento immobiliare, il creditore dovrà fare alcuni passaggi obbligati, a tutela del debitore:

  • Solleciti di pagamento: alle prime inadempienze contrattuali il creditore segnala al debitore il mancato pagamento con un sollecito formale
  • Messa in mora: spesso il creditore effettua un secondo sollecito bonario, tramite una lettera formale dove si mette in mora il debitore, intimandogli di saldare il debito entro pochi giorni pena l’avvio di un’azione penale.
  • Decreto ingiuntivo: a questo punto il creditore si rivolge ad un Tribunale e ottiene un decreto di ingiunzione, ossia un provvedimento del giudice che ingiunge al debitore di pagare.
  • Atto di precetto: prima di arrivare al pignoramento (che comunque è un altro provvedimento sempre del tribunale) al creditore servirà inviare un atto di precetto, dove si danno al creditore ulteriori 15 giorni per pagare. A questo punto se il debito non viene pagato per l’ennesima volta, potrà partire il pignoramento.

Quelle sopra esposte, sono le principali cause di pignoramento. Per quanto riguarda il pignoramento prima casa possiamo dire che non sussiste alcuna differenza in termini di procedura rispetto al pignoramento immobiliare di una seconda casa. Tuttavia, nel caso di un pignoramento prima casa, esistono alcune diversità delle regole di attuazione di ogni singolo passaggio, che andiamo ad approfondire di seguito. Vediamo quindi come ci si può difendere e in quali casi la prima casa è pignorabile e in quali no.

Pignorabilità prima casa: la prima casa è pignorabile?

Analizziamo ora nel dettagli la possibilità di incorrere in un pignoramento prima casa. Per capire se la prima casa è pignorabile è necessario analizzare attentamente il significato stesso del termine prima casa.

Quando si parla di prima casa si intende l’ abitazione principale, iscritta o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare non appartenente alla categoria degli immobili di lusso, in cui il proprietario e la sua famiglia dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.

Tutti gli altri immobili che non hanno le suddette caratteristiche sono considerate legalmente seconde case: una differenziazione importante a livello giuridico anche per quanto riguarda l’ aspetto di pignorabilità prima casa. La prima casa, inoltre, gode di alcune particolari agevolazioni fiscali, come imposta di registro e IVA ridotte, esonero da Irpef, Imu e altre imposte addizionali regionali o comunali.

Il diritto italiano, da quanto si evince, ha molto a cuore un bene così prezioso per ogni nucleo familiare come può essere la prima casa, poiché considerato quel bene che, di fatto, costituisce la base della dignità di ogni essere umano e della propria famiglia.

pignoramento prima casa

Tuttavia, in quanto bene immobile, la legge riconosce legittimo il pignoramento prima casa. Ma se lo Stato considera la prima casa un bene così importante allora perché ne permette il pignoramento? Per rispondere a questa domanda possiamo affermare che esistono comunque alcuni casi in cui è previsto un principio di impignorabilità prima casa, a seconda della natura del debito e del tipo di creditore.

Nello specifico, si distinguono due situazioni in base al creditore che sia:

  • Un soggetto privato: ad esempio fornitori privati, banche, etc;
  • L’ Erario: ad esempio l’ Agenzia delle Entrate.

In linea generale, ogni soggetto privato o pubblico ha la possibilità di avviare una procedura di pignoramento prima casa del debitore, e successivamente di vendere questa casa all’asta. Quindi se il tuo creditore è un privato, un’azienda o una banca, purtroppo potrà aggredire la tua casa ed arrivare a venderla all’asta.

Quindi, nel caso di un debito con un creditore privato (come ad esempio una banca), la prima casa è sempre pignorabile e non è previsto un limite minimo di debito a partire dal quale il pignoramento prima casa è possibile: anche nei casi in cui il debito sia di importo contenuto, il creditore potrà comunque avviare la procedura di pignoramento a sua totale discrezione. Inoltre, dobbiamo sfatare una credenza molto comune tra le persone indebitate: la vendita all’asta risulta possibile anche qualora nella casa soggetta al pignoramento risieda un bambino piccolo oppure un invalido. Abbiamo spesso riscontrato che le persone pensando di essere protette dalla presenza di minori in casa, in presenza di debiti non si attivano per risolvere la situazione, pensando di poter rimanere nel proprio immobile. Lo ripetiamo: così non è! Purtroppo il creditore venderà la casa anche in presenza di soggetti deboli presenti

Nel caso, invece, di un debito con lo Stato, esiste la possibilità di essere in qualche modo esenti dal pignoramento prima casa. All’ Agenzia delle Entrate e Riscossione è consentito avviare la procedura di pignoramento prima casa nel caso in cui il debito superi i 120 mila euro. Inoltre, proprio in virtù di questo principio di impignorabilità prima casa, non avviene il pignoramento prima casa da parte dell’ Agente della riscossione nelle seguenti condizioni:

  • Il proprietario non ha altri immobili intestati (neanche in comunione con altre persone);
  • Si tratta di un’abitazione non di lusso (ovvero registrate al catasto come A/1, A/8 e A/9);
  • L’immobile è adibito ad abitazione civile e il debitore vi ha la residenza anagrafica.

Questi sono i casi in cui la prima casa non pignorabile. Pertanto, sebbene sia possibile, non sempre risulta semplice pignorare la prima casa: questo fa tirare un sospiro di sollievo a tutti coloro che, dopo anni di duri sacrifici, hanno rischiato di perderla. Vediamo ora come come comportarsi nei casi in cui la prima casa è pignorabile.

Agenzia delle Entrate e Pignoramento prima casa: come difendersi

Pignoramento prima casa ad opera dell’ Agenzia delle Entrate: è possibile fare qualcosa e difendersi? Se il debitore, pur avendo debiti solo con l’ Agenzia delle Entrate, non rientra nei casi sopracitati, c’è solo una cosa che può fare per evitare il pignoramento prima casa: ridurre la propria esposizione debitoria al di sotto dei 120.000 euro.

A differenza dei creditori privati, l’Agenzia delle Entrate non può sempre procedere al pignoramento prima casa, ma devono essere soddisfatte determinate condizioni:

  1. Il debito nei confronti dell’agenzia delle entrate deve superare i 120.000 euro;
  2. Il valore complessivo degli immobili che si possiedono deve essere pari almeno a 120.000 euro;
  3. Ha già ipotecato i beni del debitore e da questo punto sono trascorsi almeno 6 mesi di tempo;
  4. L’agenzia delle entrate deve concedere prima la possibilità di pagamento rateale del debito.

Solo a queste condizioni l’Agenzia delle Entrate può procedere al pignoramento della prima casa e alla successiva messa all’asta: per avere maggiori informazioni consulta il sito.

Piano Debiti: la Legge sul sovraindebitamento è la nostra specializzazione

La nostra esperienza ci dice che, ancora oggi a dieci anni dall’approvazione della normativa sul sovraindebitamento, molti casi non vanno a buon fine perché male impostati, mancanti di parte della documentazione necessaria, o semplicemente perché si è richiesto qualcosa che non si può ottenere.

La legge 3 2012 è la nostra specializzazione

In molti altri casi, il debitore non pienamente consapevole delle proprie possibilità ottiene risultati molto inferiori di quelli che potrebbe ottenere se ben consigliato ed assistito.

Comprendere che per uscire dai debiti serve un aiuto è il primo passo per risolvere la situazione. Il secondo passo è avere aspettative ragionevoli e l’aiuto di un esperto di procedure di sovraindebitamento, che ben conosca la legge e che possa dimostrare di aver portato a termine con successo altri casi. Sarà il consulente a predisporre quanto necessario e a sottoporre all’OCC la proposta di risanamento delle posizioni debitorie.

Rivolgendoti a Piano Debiti, non solo sarai seguito da esperti della materia, ma da persone che hanno l’obiettivo di aiutarti e affiancarti, e che hanno fatto della Legge 3 2012 e della soluzione di casi di sovraindebitamento il loro lavoro di ogni giorno.

Per prima cosa sappiamo bene che il debitore in difficoltà è in una difficile condizione psicologica, pressato dai debiti e spesso in gravi difficoltà economiche.

C’è l’ansia per il futuro dei propri familiari, per il destino della propria azienda o della casa, la preoccupazione di non farcela e di cadere in una spirale senza fondo. Dare un aiuto al debitore per risolvere la sua situazione significa prima di tutto ascoltarlo e fornire un primo consiglio onesto e trasparente. Anche dicendo serenamente “non si può fare” se pensiamo che la la legge sul sovraindebitamento non sia la soluzione giusta.

Non abbiamo una promessa da farti, se non che il nostro impegno sarà massimo per trovare la migliore soluzione per il tuo caso, e di seguirti in ogni passaggio fino al raggiungimento del risultato. Anche per questo prima di accettare un incarico, forniamo sempre al cliente una consulenza gratuita finalizzata a fargli comprendere cosa si può ottenere e cosa non si può ottenere attraverso una procedura di sovraindebitamento.

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