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Pignoramento mobiliare: cos’è e 7 beni non pignorabili

Hai ricevuto un atto di precetto o temi che i tuoi beni possano essere sequestrati? In questa guida aggiornata al 2025 ti spieghiamo in modo chiaro cos’è il pignoramento mobiliare, come funziona e quali sono i beni che non possono mai essere pignorati, secondo quanto stabilito dalla legge.

Pignoramento mobiliare: che cos’è?

Il pignoramento mobiliare è una forma di esecuzione forzata prevista dal Codice di Procedura Civile. Serve a garantire al creditore il recupero di un credito non pagato, attraverso il sequestro dei beni mobili appartenenti al debitore.

Si tratta di una procedura concreta e visibile: l’ufficiale giudiziario si presenta a casa o nel luogo di lavoro del debitore e redige un verbale con l’elenco dei beni che possono essere sottoposti a vendita forzata. I beni, se non vengono riscattati o se il debito non viene estinto, vengono messi all’asta.

Quando può avvenire un pignoramento mobiliare?

Il pignoramento non può avvenire all’improvviso. Prima è necessaria una notifica formale dell’atto di precetto, con cui il creditore intima al debitore di pagare entro 10 giorni.

Trascorso questo termine senza pagamento o accordo, il creditore può rivolgersi al tribunale e ottenere l’autorizzazione all’intervento dell’ufficiale giudiziario. Il pignoramento vero e proprio deve avvenire entro 90 giorni dalla notifica del precetto. Oltre questo termine, la procedura deve essere riavviata.

Come si svolge il pignoramento: tempi e modalità

Il pignoramento può avvenire senza alcun preavviso. L’ufficiale giudiziario può presentarsi nei giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle ore 7:00 alle 21:00. Può entrare nell’abitazione del debitore anche in sua assenza, purché vi siano le condizioni previste dalla legge (ad esempio, accompagnato da forza pubblica o in presenza di un fabbro).

Durante l’intervento, l’ufficiale:

  • redige un verbale di pignoramento, dove elenca i beni individuati;
  • ne assegna un valore indicativo;
  • può lasciare i beni in custodia al debitore stesso, in attesa della vendita.

La custodia non significa che il debitore possa disfarsene: qualunque atto di distruzione, occultamento o vendita configura un reato penale.

Atto pignoramento mobiliare: quali beni vengono scelti?

La stima del valore dei beni mobili viene svolta direttamente dall’ufficiale giudiziario in presenza del debitore; è quindi importante che quest’ultimo si renda disponibile a fornire eventuali ricevute e scontrini di acquisto dei beni per evitare possibili errori nel calcolo del valore degli oggetti o rischiare di sottostimare.

Pignoramento mobiliare

La tendenza è quella di favorire beni definiti di “pronto utilizzo”, come ad esempio oggetti preziosi, quadri, mobili, automobili, elettrodomestici o altri beni materiali dal valore variabile che però possano risultare di facile vendita in aste giudiziarie. Ovviamente il pignoramento mobiliare si applica tendenzialmente su oggetti di valore oppure da collezione, perché permettono di accumulare molto denaro senza troppa fatica.

Tuttavia, occorre precisare che vengono tecnicamente considerati beni mobili pignorabili tutti i beni, a prescindere dal loro valore, posseduti dal debitore presso la propria abitazione di proprietà oppure presso proprietà di altri ma dove egli risieda.

In relazione alla pignorabilità dei beni, il Codice di Procedura Civile distingue i beni mobili in:

  1. Assolutamente impignorabili (art. 514 c.p.c.);
  2. Relativamente impignorabili (art. 515 c.p.c.);
  3. Pignorabili con particolari limiti i di tempo (art. 516 c.p.c.).

Analizzando ora i beni materiali considerati “impignorabili”, possiamo distinguere 7 principali categorie:

  • Beni di prima necessità: in questa categoria troviamo tutti i beni necessari al debitore per vivere dignitosamente come letto, frigorifero, tavolo, sedie, etc. Occorre tuttavia precisare che se un bene di prima necessità ha un valore economico di particolare importanza non è immune al pignoramento (ad eccezione del letto).
  • Beni essenziali per poter svolgere le attività lavorative: ad esempio la macchina da cucire per una sarta.
  • Oggetti aventi un particolare valore affettivo: ad esempio le fedi nuziali.
  • Oggetti utilizzati per svolgere pratiche di culto.
  • Armi ed oggetti vari per poter svolgere attività lavorative di pubblico servizio.
  • Oggetti che il debitore ha venduto prima dell’atto di pignoramento, donato a terzi oppure dato in comodato d’uso.
  • Animali da compagnia posseduti dal debitore.

Pignoramento mobiliare: i costi per il creditore

Ogni tipologia di pignoramento comporta dei costi che il creditore dovrà affrontare e che pertanto comportano un’attenta valutazione sui vantaggi e gli svantaggi di avviare una causa.
Quali sono i costi del pignoramento mobiliare? L’importo totale richiesto per la procedura si suddivide in due momenti: il primo per ottenere un titolo esecutivo attraversi il decreto ingiuntivo, e successivamente per l’atto di precetto.

Per ottenere un titolo esecutivo da decreto ingiuntivo si distinguono 4 scaglioni:

  • Credito pari a 2000 / 3000 € – costo tra i 700 e 800 €;
  • Credito pari a 6000 / 7000 € – costo tra i 800 e 900 €;
  • Credito pari a 5000 / 20000 € – costo tra 1100 e 1200 €.

A tutti i valori occorre aggiungere l’IVA (22%) e il 4% di CPA (Cassa Avvocati).

Anche la spesa per l’atto di precetto varia in base al credito ma per esemplificando possiamo considerare un costo medio di circa 400€. Vi sono infine alte spese aggiuntive alla pratica (marche da bollo, contributo unificato e costi di gestione degli atti) e soprattutto il compenso destinato al lavoro svolto dall’Avvocato.

Se vuoi scoprire quali sono le caratteristiche e i limiti del pignoramento stipendio vieni a leggere il nostro articolo: Pignoramento stipendio 2025, tutto quello che devi sapere. Sicuramente saremo in grado di schiarirti le idee!

Cosa fare se ricevi un atto di precetto?

Ricevere un atto di precetto non significa che il pignoramento avverrà subito, ma è un campanello d’allarme da non ignorare. Hai 10 giorni di tempo per reagire.

Puoi:beni i

  • Pagare il debito per evitare l’azione esecutiva;
  • Chiedere un accordo con il creditore, ad esempio una rateizzazione;
  • Verificare se ci sono irregolarità nella notifica o nella procedura (ad esempio errori formali);
  • Rivolgerti a un esperto per valutare soluzioni come il saldo e stralcio o l’accesso alla procedura di sovraindebitamento, prevista dalla legge 3/2012.

L’importante è non restare fermi. Ogni giorno di attesa può giocare a sfavore.

Quando è utile la procedura di sovraindebitamento?

Se ti trovi sommerso dai debiti e non riesci più a far fronte ai pagamenti, la procedura di sovraindebitamento può offrirti una via d’uscita legale. È pensata proprio per chi non ha più la possibilità concreta di saldare tutti i debiti, e consente di:

  • Bloccare i pignoramenti
  • Presentare un piano sostenibile
  • Ottenere, nei casi previsti, l’esdebitazione (cioè la cancellazione dei debiti residui)

È una procedura seria, gestita da professionisti, e riconosciuta dai tribunali.

Piano Debiti: come possiamo aiutarti?

Affrontare un pignoramento mobiliare può sembrare un incubo, ma non sei solo. Piano Debiti è il punto di riferimento in Italia per chi vive una situazione di sovraindebitamento o ha ricevuto un atto di precetto.

Con noi puoi:

  • Ottenere un’analisi gratuita della tua situazione
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  • Bloccare le azioni esecutive in corso
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Domande Frequenti su Pignoramento Mobiliare

  1. Cosa significa pignoramento mobiliare?

    Il pignoramento mobiliare è una procedura di esecuzione forzata che può essere avviata dal creditore qualora il debitore non adempia alle obbligazioni contratte. In pratica, il creditore può chiedere al giudice l’autorizzazione a vendere all’asta giudiziaria i beni mobili (automobili, quadri, gioielli, eccetera) del debitore per soddisfare il proprio credito.

  2. Quali sono i beni non pignorabili?

    I beni non pignorabili sono quei beni che per il nostro ordinamento sono assolutamente indispensabili al fine di tutelare il sostentamento dignitoso del debitore e del suo nucleo familiare o di continuare lo svolgimento della propria attività lavorativa. Sono considerati impignorabili anche quei beni che hanno un valore morale o affettivo.

  3. Chi può avviare un pignoramento mobiliare?

    Un pignoramento mobiliare può essere avviato da qualsiasi creditore che sia in possesso di un titolo esecutivo valido, come una sentenza o un decreto ingiuntivo. Prima di procedere, il creditore deve notificare al debitore un atto di precetto, intimandogli di pagare entro 10 giorni. Solo in caso di mancato pagamento, si può procedere con l’intervento dell’ufficiale giudiziario.

  4. Cosa succede se non si paga dopo un atto di precetto?

    Se il debitore non salda il debito entro 10 giorni dalla ricezione dell’atto di precetto, il creditore può rivolgersi al tribunale per far partire l’esecuzione forzata. Questo significa che l’ufficiale giudiziario può recarsi presso l’abitazione o il luogo di lavoro del debitore per pignorare beni mobili. Il pignoramento deve avvenire entro 90 giorni, altrimenti il precetto perde efficacia.

  5. È possibile evitare il pignoramento dopo l’atto di precetto?

    Sì, il pignoramento può essere evitato agendo tempestivamente. Dopo la notifica dell’atto di precetto, il debitore ha 10 giorni per saldare il debito, chiedere una dilazione, negoziare un saldo e stralcio o presentare opposizione se ci sono vizi formali o sostanziali. Inoltre, può valutare con un esperto l’accesso alla procedura di sovraindebitamento, che consente di sospendere le azioni esecutive.

  6. È possibile bloccare un pignoramento in corso?

    Sì, anche dopo l’avvio del pignoramento è possibile intervenire. Il debitore può saldare il debito, proporre un piano di rientro, oppure impugnare il pignoramento se vi sono irregolarità. Inoltre, tramite la procedura di sovraindebitamento è possibile ottenere la sospensione delle azioni esecutive già in corso. L’assistenza di un esperto è fondamentale per valutare la strategia più efficace in tempi rapidi.

  7. Chi non ha reddito può essere pignorato?

    Anche chi non ha un reddito può subire un pignoramento mobiliare se possiede beni mobili di valore. Tuttavia, se la persona si trova in uno stato di grave difficoltà economica e non ha beni sufficienti per saldare i debiti, può accedere alla procedura di sovraindebitamento. In alcuni casi, il giudice può concedere l’esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti, anche senza pagare nulla.

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