La nostra cliente verserà solo 370 euro al mese per tre anni
E’ nella prassi che, per sostenere l’attività di un proprio famigliare, si firmino garanzie per permettergli di ottenere uno o più finanziamenti. Prestare una fideiussione è spesso visto come un favore, una formalità per un debito che non è proprio, dimenticando però che così si diventa anche responsabili in solido per quell’esposizione, e si può finire nei guai a nostra volta qualora questa non venga adempiuta.
E’ proprio quello che è capitato a Giorgia – nome di fantasia – una nostra cliente che ci ha chiesto aiuto, a causa proprio delle garanzie prestate a favore della ditta individuale del compagno.
Per sostenerlo nella sua impresa, Giorgia aveva infatti firmato fideiussioni per svariati finanziamenti che, purtroppo, a causa di problemi nella regolarità degli incassi, rimasero insoluti: il suo compagno fu costretto a chiudere la ditta, cercandosi un altro lavoro, ma purtroppo entrambi rimasero personalmente responsabili verso tutti i creditori, che non tardarono ad attivarsi…
Nel 2017, venne venduta all’asta la casa dove abitavano e, come se non bastasse, nel 2019 Giorgia ricevette anche un pignoramento sul suo stipendio da insegnante statale.
Insomma, la sua situazione stava peggiorando sempre di più, dato che si ritrovava ad essere sovraindebitata per un debito enorme, di oltre mezzo milione di euro.
La situazione della nostra cliente
Giorgia, però, non si vuole rassegnare a questa sorte: nonostante le difficoltà economiche, ancora amava il suo compagno, e assieme avevano cercato di ricostruirsi, e di costruire una loro famiglia.
Lui aveva trovato un ottimo lavoro come dipendente, e lei a breve, dopo tanti anni di precarietà, sarebbe stata anche assunta come insegnate di ruolo. Riceveva però una retribuzione modesta, di circa 1.400 euro al mese, e il pignoramento del quinto dello stipendio la mise seriamente in difficoltà: rimasti senza casa, erano stati costretti ad andare a stare in affitto, e le spese, con due bambine piccole, ammontavano ad oltre 3.000 euro al mese.
I creditori, insomma, non solo li avevano privati dei loro beni, ma adesso iniziavano a erodere anche le somme di cui necessitavano per vivere: a breve si sarebbero rivalsi anche sullo stipendio del suo compagno, mettendoli in seria difficoltà.
Eppure, nonostante possa sembrare impossibile riuscire a ripagare un’esposizione debitoria così grossa, Giorgia ha potuto trovare una via d’uscita accedendo ad una procedura di risoluzione delle crisi da sovraindebitamento.
La soluzione di Piano Debiti: il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza
Esiste infatti dal 2012 una legge fatta proprio per permettere a chi, come Giorgia, è incorso in una situazione di crisi economica o di insolvenza, di ottenere un “fresh start”, ossia di accedere a una procedura terminata la quale, a determinate condizioni, si è liberi per sempre da ogni debito.
Nel caso specifico della nostra cliente, la proposta fatta da Piano Debiti, analizzata la sua situazione, è stata quella di presentare istanza per la liquidazione controllata del suo patrimonio. Si tratta di una procedura che, da metà 2022, è peraltro diventata ancora più vantaggiosa, in quanto permette in pochissimo tempo, appena 3 anni di durata, di ottenere l’esdebitazione!
Ma cosa comporta questa procedura? Semplice, una volta ottenuta l’attestazione positiva da parte di un O.C.C. (Organismo di Composizione della Crisi da Sovraindebitamento), e poi l’approvazione del tribunale, viene nominato un liquidatore, il quale si occupa di distribuire ai creditori quanto nella titolarità del debitore. Al tempo stesso, vengono fatte salve le somme necessarie al sostentamento suo e dei famigliari a suo carico, che ha diritto a conservare per non essere costretto a vivere al di sotto della soglia di povertà.
Analizzando le esigenze di Giorgia, che non aveva altri beni da offrire se non parte del proprio reddito, abbiamo proposto che potesse conservare almeno 1.000 euro al mese per il suo mantenimento. Secondo i nostri calcoli, così avrebbe potuto pur sempre condurre una vita dignitosa, e si trattava di una cifra assolutamente ragionevole, e che confidavamo avrebbe ottenuto – come è difatti successo – la necessaria approvazione.
Liberarsi dai debiti con la liquidazione controllata
Ricevuta rapidamente la relazione di fattibilità dell’O.C.C. nominato per la sua pratica, con la nostra assistenza Giorgia ha potuto quindi presentare il suo piano di liquidazione controllata anche al Tribunale di Pesaro, che ha approvato a sua volta la proposta con un provvedimento di omologa.
Con decreto, il Giudice ha accolto tutte le richieste che erano state avanzate, stabilendo altresì che i creditori non potessero iniziare o proseguire azioni esecutive nei confronti del debitore. In questo modo, Giorgia ha potuto beneficiare sin da subito di una sospensione delle azioni esecutive, e quindi della cessazione del pignoramento sulla busta paga.
D’ora in avanti, la nostra cliente potrà tornare a vivere con il cuore più leggero: sa che dovrà versare solo una piccola parte del proprio reddito ai creditori, circa 370 euro al mese, e che poi, passato un triennio, avrà il diritto di ottenere l’esdebitazione. Se cerchi informazioni più dettagliate sulla liquidazione controllata, puoi leggere la nostra guida: https://pianodebiti.it/liquidazione-controllata-del-sovraindebitato/
Insomma, ha potuto ritrovare la serenità e la speranza che aveva perso, senza più l’enorme e insostenibile peso dei debiti passati!
Sei interessato anche tu di sapere se puoi usufruire delle procedure di risoluzione delle crisi da sovraindebitamento? Non esitare a contattarci, il nostro staff di consulenti è a tua disposizione!
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Piano Debiti ti offre una consulenza professionale che ti aiuta in caso di sovraindebitamento. Analizziamo gratuitamente la situazione debitoria e ti aiutiamo ad uscirne al meglio, consigliandoti la strada migliore da seguire.