Riunita ed omologata dal Tribunale di Lecce la procedura avviata da due giovani coniugi.
Il sovraindebitamento è un problema che può riguardare anche chi è più giovane, ed anzi risulta in tal caso ancora più grave, in quanto si può ripercuotere sull’intera vita di una persona.
E’ il caso che ha visti coinvolti due nostri clienti, appena ventenni, che per tutelare la loro riservatezza qui chiameremo semplicemente Guido e Carmela.
In particolare Carmela, sin dalla maggiore età, aveva iniziato a lavorare nella società di famiglia, gestita principalmente dalla madre e dal compagno di lei, una srl in cui entra a far parte anche come amministratrice. L’azienda, che si occupava di rivendere articoli medicali ed ortopedici, inizialmente andava bene, tanto da spingerli a chiedere finanziamenti per investire in nuovi punti vendita, e ad acquistare un immobile, in cui andò ad abitare la mamma di Carmela ma venne intestato sempre a lei.
Tuttavia, sopraggiungono due circostanze infauste, che riducono drasticamente il fatturato della società: il compagno della madre viene purtroppo a mancare, e senza il suo aiuto diventa una scelta obbligata quella di chiudere alcuni punti vendita.
Inoltre, a partire dal 2017, Carmela deve affrontare dei gravi problemi di salute che la costringono a costose e impegnative visite mediche, che non le permettono più di continuare a seguire l’attività.
Pertanto, la società inizia ad andare in difficoltà, non riuscendo più a pagare le rate dei vari finanziamenti contratti, le varie tasse, e lo stesso compenso da amministratore della ragazza, che si trova di fatto ad essere priva di alcuna entrata.
Il giovane marito di Carmela, Guido, fa allora il possibile per trovare un lavoro che possa permettere ad entrambi di mantenersi, e di pagare il loro modesto affitto, ma trovare lavoro al Sud è dura, e inizialmente gli viene proposto solo un contratto di apprendistato, con una paga estremamente contenuta.
I due ragazzi sperano nel tempo di riuscire a risollevare le proprie economie ma, purtroppo, arrivano presto il pignoramento dello stipendio di Guido e un’ipoteca sull’immobile di Carmela, e finiscono per ritrovarsi in una situazione di vero e proprio sovraindebitamento.
La situazione dei nostri clienti
Quando Carmela e Guido scelgono di rivolgersi alla nostra società, il totale dei loro debiti risultò essere di addirittura 170.000 euro, rappresentati soprattutto dalle varie garanzie di firma che la ragazza aveva prestato a favore della srl di famiglia.
La loro situazione era alquanto disperata: lei, a causa del suo stato di salute, non era ancora riuscita a trovare una nuova occupazione, mentre lui, grazie all’impegno dimostrato, venne confermato dalla ditta a tempo indeterminato, ma con un contratto pur sempre part-time, di appena 900 euro al mese.
Non avevano pertanto alcuna prospettiva di poter offrire, nel breve periodo, alcuna somma per rientrare con i creditori, dato che lo stipendio di Guido era a stento sufficiente a pagare l’affitto e le spese strettamente necessarie. Il pignoramento del quinto in busta paga recentemente ricevuto, inoltre, li stava di fatto costringendo a vivere persino al di sotto della soglia di povertà.
Quanto a beni, Guido non disponeva di nulla se non di un’autovettura molto datata e necessaria ai loro spostamenti, mentre Carmela aveva sì un immobile, con un valore di potenziale realizzo di circa 127.000 euro, ma che non poteva di fatto vendere, nonostante avesse cercato degli acquirenti per ripianare i vari debiti, in quanto era stata nel frattempo mandata all’asta da uno dei suoi creditori.
Rischiava a breve di perdere anche l’unico bene di valore che aveva, e di rimanere comunque con tutti gli altri debiti a loro carico, per il resto della loro vita.
La soluzione di Piano Debiti: la legge 3 del 2012
Con la consulenza di Piano Debiti, tuttavia, i due ragazzi si rendono conto che, avvalendosi di una delle procedure di risoluzione della crisi da sovraindebitamento messe a disposizione dalla legge 3 del 2012, potevano dimenticare per sempre tutti i loro debiti attraverso la procedura di liquidazione del patrimonio.
Con questa procedura, sarebbe stato nominato un liquidatore che si sarebbe occupato lui di vendere la casa di cui stavano cercando di disfarsi, ed il cui ricavato sarebbe poi stato distribuito ai creditori che, per la parte non pagata, non avrebbero più potuto chieder loro nulla.
Quanto alle loro entrate, per tutta la durata della procedura avrebbero potuto conservarle sino a circa 1.200 euro, un importo mensile che assieme venne stimato essere il minimo necessario per le loro esigenze di vita.
Quindi, dopo aver ottenuto anche l’attestazione positiva della proposta da parte di un Organismo di Composizione della Crisi (c.d. O.C.C.), sono state presentate, con l’assistenza della nostra società, le istanze di liquidazione del patrimonio di entrambi i coniugi.
Liberarsi dai debiti con la liquidazione del patrimonio
Il Tribunale di Lecce, rilevato che il sovraindebitamento di Guido e Carmela aveva un origine comune, ha riunito le domande in un’unica procedura famigliare, dunque ha emesso un decreto di apertura della liquidazione del patrimonio.
In altre parole il Giudice, avendo rilevato come non vi fossero condizioni a ciò ostative, ha omologato il piano presentato per entrambi, disponendo che tutte le procedure esecutive in corso o future dovessero essere sospese. Ha quindi nominato un liquidatore che, nel corso dei 4 anni successivi, si preoccuperà di vendere l’immobile di Carmela e corrispondere a tutti i loro creditori il relativo ricavato.
Terminato questo periodo, entrambi avranno infine la tanto attesa possibilità di chiedere l’esdebitazione, ossia potranno far nuovamente istanza al Tribunale per domandare che, indipendentemente da quanto sarà stato distribuito dal liquidatore, vengano dichiarati per sempre liberi da tutte le pretese dei vari creditori.
Dovranno attendere dunque davvero poco tempo, perché in breve Carmela e Guido saranno finalmente liberi di tutti i loro debiti! E già ora, senza i pignoramenti in corso, possono vivere più serenamente, iniziando finalmente a costruire un futuro per la loro famiglia.
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