Una delle caratteristiche che vengono più ricercate, quando si acquista un immobile, è quella di un buon vicinato. Non a caso il contenzioso tra condomini è tra i più diffusi nel nostro paese, dato che i litigi con i vicini tendono spesso a degenerare, rischiando di rovinarti del tutto la vita, non solo psicologicamente, ma anche da un punto di vista economico.
E’ la storia di Claudio (nome di fantasia), un nostro cliente che ha finito per ritrovarsi sovraindebitato, proprio a causa di una lite con un condomino.
Claudio, pochi anni fa, conduceva serenamente la propria vita assieme alla moglie e alle due figlie, in un appartamento che avevano acquistato assieme, chiedendo un mutuo e alcuni finanziamenti. Senonché, a causa di alcune infiltrazioni provenienti dalla sua casa, che finirono per danneggiare l’immobile del vicino al piano di sotto, si ritrovò ad andare in difficoltà con i pagamenti. I danni da risarcire erano ingenti, così come i costi per gli interventi necessari ad evitare che si riproponessero nel futuro, e le spese legali che dovette sostenere per cercare di difendere le proprie ragioni.
Cionondimeno, venne condannato a ripagare un’enorme somma dal giudice, per cui gli venne prontamente notificato anche un pignoramento sullo stipendio.
Nel frattempo, complici tutte queste vicissitudini, il rapporto con la moglie andò in crisi, tanto da giungere alla separazione coniugale: Claudio si risolse ad andare a vivere altrove, in affitto, assieme ad una delle sue figlie.
Era però evidente che, con questi costi e un debito accumulato di oltre 165.000 euro, la sua difficoltà economica si era ormai trasformata in una situazione di vero e proprio sovraindebitamento.
La situazione del nostro cliente
Claudio, infatti, percepiva uno stipendio a tempo indeterminato di 1.700 euro mensili: tale cifra, già ridotta dalla trattenuta per un finanziamento con cessione del quinto che aveva chiesto in precedenza, finì per risultare davvero misera quando gli venne notificato in aggiunta anche il pignoramento della retribuzione.
Così di certo non poteva sperare di riuscire a pagare a lungo l’affitto, o di mantenere se stesso e la figlia a lui affidata. E tale situazione rischiava di protrarsi per tantissimi anni, forse una vita intera.
E, ovviamente, nessuna finanziaria era disposta a fargli più credito, per mancanza di merito creditizio.
Con la ex moglie, anche lei schiacciata dal peso dei debiti comuni, avevano valutato la possibilità di vendere la casa in comproprietà, ma questa non sarebbe forse neppure bastata per estinguere il debito del mutuo, ancora di oltre 90.000 euro, figurarsi tutti gli altri!
Ma, proprio quando stava per perdere le speranze, ecco che Claudio venne a sapere di una possibile soluzione, grazie alla consulenza della nostra società.
La soluzione di Piano Debiti: la legge 3 del 2012
Dopo essersi rivolto a Piano Debiti, infatti, il nostro cliente è stato informato che non doveva affatto perdere ogni speranza, perché da anni esiste una normativa, la legge 3 del 2012, pensata apposta per chi si trova in una condizione di crisi da sovraindebitamento.
Analizzato il suo caso, il nostro staff di esperti individuò inoltre quella che sarebbe stata la procedura migliore, tra quelle previste dalla legge 3/2012, per risolvere la sua situazione, ossia la liquidazione del patrimonio.
In questo modo, sarebbe stato nominato dal tribunale un liquidatore, che si sarebbe occupato di distribuire ai creditori quanto ricavabile dal suo patrimonio e dal suo reddito, fatta eccezione dell’importo necessario a mantenere sé e la propria famiglia. E, terminati i 4 anni della procedura, sarebbe stato definitivamente liberato da ogni obbligo nei loro confronti, anche se rimasti in parte insoddisfatti.
Dopo aver considerato attentamente tutte le sue esigenze, abbiamo calcolato che a Claudio occorrevano 1.615,00 euro al mese, per poter vivere serenamente, e che così sarebbe stata agevolmente messa in vendita anche la quota del suo immobile con la ex moglie – che, a sua volta, si era intanto risolta ad avviare un’analoga procedura di sovraindebitamento.
Abbiamo quindi presentato tale proposta all’Organismo di Composizione della Crisi (O.C.C.) competente e, dopo la sua attestazione positiva, anche al Tribunale di Verbania.
Liberarsi dai debiti con la liquidazione del patrimonio
Il Giudice adito, verificata tutta la pratica che abbiamo presentato, ha confermato appieno, con un provvedimento di omologa, la soluzione proposta, aprendo la procedura di liquidazione del patrimonio e stabilendo che Claudio avrebbe, giustamente, potuto trattenere a sé quell’importo del suo reddito necessario al sostentamento famigliare.
Pertanto, ha disposto il blocco di tutte le trattenute sullo stipendio, cessione e pignoramento, e che avrebbe versato alla procedura solo l’importo minimo di euro 85,00 mensili, oltre alla tredicesima mensilità, per 4 anni.
Claudio, quindi, ha già potuto tornare a vivere assieme a sua figlia più serenamente, e a guardare con speranza al futuro: dovrà solo attendere questo breve periodo, e potrà anche chiedere al tribunale che venga dichiarata la sua esdebitazione. Ossia, terminato tutto, sarà per sempre libero dai debiti!
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