HomeCasi di SuccessoSovraindebitamentoLiquidazione dei beni Piacenza: vendere un piccolo immobile e uscire dai debiti

Liquidazione dei beni Piacenza: vendere un piccolo immobile e uscire dai debiti

La storia che vi raccontiamo oggi tornerà utile a chi, pur possedendo degli immobili di proprietà, non vede alcuna possibilità di uscire dai debiti.

Vi diciamo subito che si tratta di una storia a lieto fine, poiché il Tribunale di Piacenza ha accolto la richiesta di Piano Debiti di liquidazione dei beni nell’interesse del signor Luigi.

Come uscire dai debiti con la liquidazione dei beni

Luigi è un imprenditore a cui non è andata bene. Ha provato a inserirsi in un settore di mercato che, agli occhi di tutti, sembrava florido, e invece si è ritrovato travolto dalla crisi finanziaria che ha colpito tutto il mondo negli ultimi anni.

Forte di un’esperienza pluriennale nel settore del commercio, Luigi aveva messo su una nuova società, garantendo personalmente, con fideiussione, i finanziamenti necessari a dotarla di mezzi e risorse.

Venuta meno la società per fallimento, il nostro cliente si è ritrovato i creditori alla porta, che reclamavano da lui il pagamento dei debiti societari, in qualità di fideiussore.

Per maggiori informazioni il nostro articolo su come uscire dai debiti.

La vicenda del nostro cliente

Va subito detto che, oggettivamente, il modo di agire di Luigi non si può assolutamente descrivere come avventato.

Da buon commerciante, aveva fiutato un affare che appariva davvero ragionevole e conveniente. E quando ha richiesto i prestiti per finanziare l’attività, anche le banche hanno ritenuto che l’idea fosse solida, e che ci fossero tutti i presupposti per ottenere un regolare pagamento delle rate.

Inoltre, come dicevamo, Luigi all’epoca ha potuto mettere a disposizione delle banche finanziatrici anche alcuni immobili, su cui infatti veniva concessa ipoteca.

Quando vendere casa all’asta non basta

I problemi cominciavano quando il settore di mercato in cui agiva la nuova società si affievoliva, e gli affari anziché decollare, precipitavano fino al fallimento. E a carico del nostro cliente maturavano debiti per l’esorbitante cifra di oltre 400.000 euro.

Cosa succede in questo caso?

Che i creditori (banche, Agenzia delle Entrate, etc.), avviano le procedure esecutive sul patrimonio del debitore.

Ma il vero problema è che gli immobili di proprietà del sig. Luigi non sono sufficienti a soddisfare le pretese dei creditori.

E così, anche dopo un’eventuale vendita degli immobili all’asta, lui rimarrebbe formalmente debitore per chissà quanto tempo ancora, forse per tutta la vita.

Ma per fortuna si è rivolto a noi di Piano Debiti.

La soluzione di Piano Debiti: liquidazione beni legge 3/2012

Quando abbiamo appreso delle vicende di Luigi, abbiamo subito capito che c’erano le basi per ottenere la liquidazione dei beni ex legge 3 del 2012 e per ottenere anche un forte sconto sul debito complessivo.

Lo staff di esperti di Piano Debiti sa bene che quella di Luigi non è una storia isolata, ma una vicenda come tante altre ce ne sono in Italia, fra imprenditori piccoli e grandi.

Lo staff di Piano Debiti era certo di poter sottoporre ai giudici una vicenda meritevole di accoglimento.

Infatti, Luigi non ha mai assunto obbligazioni in maniera avventata, e tutti i prestiti sono stati da lui richiesti per finanziare un’attività seria, che poi solo il caso ha voluto non andasse bene.

Con Piano Debiti ritrovi subito la serenità

Grazie a questi presupposti, Piano Debiti ha oggi ottenuto dal Tribunale di Piacenza l’omologa per l’apertura della liquidazione dei beni prevista dalla legge 3 del 2012 in favore dei soggetti che si trovano in condizione di sovraindebitamento.

Cosa significa tutto questo?

Intanto, che il liquidatore nominato dal Tribunale proverà comunque a vendere gli immobili del nostro cliente, ma con procedure che garantiscano un migliore prezzo di realizzo. Il valore complessivo degli immobili ammonta a circa 80.000 euro: non saranno i 400.000 euro del debito complessivo, ma neanche briciole.

Da ciò si comprende che la liquidazione dei beni legge 3/2012 è una procedura che favorisce il debitore senza penalizzare i suoi creditori, che possono recuperare più facilmente, almeno in misura parziale, le somme dovute.

Inoltre, Luigi metterà a disposizione dei suoi creditori una piccola somma mensile che verrà detratta dal suo reddito di lavoro. Si tratta di soli 200 euro al mese per 4 anni, mentre il resto del reddito (circa 1.000 euro al mese) potrà essere liberamente utilizzato dal nostro assistito per far fronte alle normali necessità quotidiane (spese per alimenti, bollette, benzina, affitto etc.).

E sapete che cosa succederà una volta trascorsi questi 4 anni? Che Luigi potrà ottenere dal Tribunale la formale esdebitazione, e cioè nessuno potrà mai più chiedergli niente in pagamento. E così Luigi uscirà dai debiti avendone pagati meno di un quarto!

Va evidenziato che non si tratta di beneficienza, né di un sotterfugio. Semplicemente, lo dice la legge. Una legge di buon senso (e precisamente la legge 3 del 2012), che permette a una persona onesta, travolta dagli eventi, di ripartire a testa alta.

Se anche tu ti trovi in una situazione di sovraindebitamento, non esitare: contattaci oggi stesso, troveremo una soluzione anche per te.

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