Anche se i beni della nostra cliente hanno un valore inferiore rispetto a quello dei suoi debiti, per lei si aprono ora le porte dell’esdebitazione.
L’acquisto di una casa comporta sempre un notevole impegno economico per chi lo effettua, e di solito avviene dopo attente valutazioni.
Come vedremo nel caso di successo di oggi, anche la nostra cliente aveva fatto bene i suoi conti prima di comprar casa. Eppure, si è ritrovata ben presto nel gorgo dei debiti, senza più riuscire a farvi fronte con i suoi redditi.
Per fortuna, grazie all’intervento di Piano Debiti, la sig.ra Maria ha ottenuto dal Tribunale di Tivoli il provvedimento di apertura della procedura di liquidazione dei beni legge 3 2012.
In tal modo, potrà finalmente venir fuori da una situazione debitoria arrivata ad oltre 170.000 EUR.
La vicenda della nostra cliente: un immobile da liberare
Come detto, la sig.ra Maria, titolare di stipendio fisso, aveva valutato con attenzione l’eventualità di acquistare un immobile. A tal fine, nel 2007 decideva di contrarre un mutuo ipotecario per il valore di 130.000 EUR.
La sua idea era di ripagare, almeno parzialmente, le rate del mutuo con il canone di locazione che avrebbe percepito concedendo la casa in affitto.
Insomma, un acquisto prudente e ben ponderato, anche in considerazione dello stipendio su cui poteva fare affidamento.
Ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, e infatti l’occupante della casa appena acquistata, parente della sig.ra Maria, non ha più voluto abbandonare l’immobile, contravvenendo agli accordi precedentemente presi.
Cosa ha significato questo per la nostra cliente? Innanzitutto, una consistente entrata che svanisce nel nulla: nessun canone di locazione percepito. E pensare che l’affitto doveva servire proprio per pagare la rata del mutuo!
Di conseguenza, il mutuo veniva a pesare per intero sullo stipendio. Quest’ultimo, quindi, improvvisamente non bastava più per affrontare le spese quotidiane per il sostentamento suo e della propria famiglia.
Ma c’è di più: la sig.ra Maria è stata sin da subito intenzionata, ovviamente, a rientrare in possesso dell’immobile appena acquistato con tanti sacrifici. Ciò, però, ha comportato ulteriori, ingenti spese giudiziarie per veder riconosciute le proprie ragioni nei confronti del parente che occupava abusivamente la casa.
Quando lo stipendio non basta più: il tunnel dei finanziamenti
Per farla breve, nel giro di pochi anni la nostra cliente è stata costretta a ricorrere ad alcuni finanziamenti, per garantirsi delle entrate extra che le consentissero di far fronte alle necessità di tutti i giorni.
E mentre lo stipendio bastava a malapena per pagare le rate del mutuo e le spese giudiziarie per liberare l’immobile (ad oggi ancora occupato abusivamente), crescevano le rate e gli interessi degli altri finanziamenti.
Per non parlare delle tasse: anche queste si rivelavano ormai di altissimo importo, perché l’occupazione abusiva impediva anche di usufruire degli sconti prima casa con il fisco.
Insomma, nonostante le prudenti intenzioni, nel volgere di pochi anni l’esposizione debitoria della nostra cliente è cresciuta in maniera esponenziale, fino ad arrivare all’enorme cifra di 170.000 euro.
L’intervento di Piano Debiti e la soluzione del problema
La sig.ra Maria non si è persa d’animo e ha avuto la lucidità di rivolgersi a una società esperta nel settore del sovraindebitamento.
Grazie all’intervento di Piano Debiti, che ha analizzato con cura e nel dettaglio la sua situazione, è stato possibile individuare una soluzione concreta per uscire dai debiti.
Con la procedura di liquidazione dei beni del debitore prevista dalla legge 3 2012, la sig.ra Maria potrà soddisfare, almeno parzialmente, le pretese dei propri debitori, mettendo a loro disposizione i propri beni e il proprio reddito.
I vantaggi della liquidazione legge 3 2012 e l’esdebitazione
A questo proposito bisogna sottolineare i vantaggi assicurati da questa procedura:
- il valore complessivo dei beni messi a disposizione dalla nostra cliente è nettamente inferiore all’importo totale dei suoi debiti;
- una quota dello stipendio, fissata dal giudice in 900 EUR mensili, rimarrà a disposizione della sig.ra Maria per le necessità familiari quotidiane;
- sulla restante parte dello stipendio i creditori potranno rivalersi solo per i prossimi quattro anni.
Come si vede, la liquidazione dei beni legge 3 2012 consentirà alla sig.ra Maria di mettere a tacere le pretese dei propri creditori, anche se il suo patrimonio ha un valore inferiore a quello dei debiti.
E se tra quattro anni, allo scadere della procedura, il Tribunale riterrà meritevole la condotta della nostra cliente (e cioè se riterrà che ella si sia indebitata senza colpe), la sig.ra Maria potrà ottenere il provvedimento più importante di tutti: l’esdebitazione.
Il Tribunale, cioè, dichiarerà formalmente che nessun creditore potrà pretendere più nulla dalla nostra cliente, anche se il suo credito non sia stato soddisfatto per intero con la procedura di liquidazione.
Un modo concreto per uscire dai debiti, una soluzione percorribile solo al fianco di un esperto del settore come Piano Debiti.
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