HomeCasi di SuccessoSovraindebitamentoLiquidazione dei beni Varese, vendere la casa è sufficiente per uscire dai debiti

Liquidazione dei beni Varese, vendere la casa è sufficiente per uscire dai debiti

Spesso la vendita della casa all’asta rappresenta un sacrificio doloroso quanto inutile.

Infatti, a fronte di debiti di notevole entità, la tradizionale procedura di vendita all’asta porta a risultati molto deludenti dal punto di vista del prezzo.

In tali casi, l’immobile subisce una notevole svalutazione e viene venduto ad un prezzo irrisorio rispetto al suo reale valore.

Di conseguenza, i creditori rimangono soddisfatti solo parzialmente e continuano ad accanirsi sul patrimonio del debitore, a volte per anni, alla ricerca di altri beni e redditi da aggredire.

Per fortuna la legge 3 del 2012 ha previsto in favore del debitore un rimedio molto favorevole in questo senso e cioè la liquidazione dei beni con conseguente esdebitazione.

Come uscire dai debiti con la liquidazione beni legge 3 del 2012

Di cosa si tratta? Innanzitutto, è una procedura che viene attivata volontariamente su richiesta del debitore, senza quindi dover subire la fastidiosa pressione causata dai vari atti di pignoramento e di espropriazione.

Ma l’aspetto più importante della liquidazione dei beni legge 3/2012 è un altro. Infatti, grazie a questa procedura, il debitore ha la possibilità di chiedere al giudice di ritenere sufficiente la vendita all’asta della casa per poter risolvere la propria intera situazione debitoria.

Pertanto, anche se il prezzo di vendita dovesse risultare inferiore a quanto complessivamente dovuto ai creditori, questi non potrebbero poi pretendere null’altro.

Per chiarire meglio questo punto, vogliamo raccontarvi la vicenda di una coppia di coniugi nostri clienti, che grazie al decreto del Tribunale di Varese dello scorso 13 luglio 2021 potranno uscire da una situazione debitoria di oltre 200.000 euro complessivi, con la sola vendita della casa del valore di 70.000 euro e un ulteriore pagamento dilazionato pari a circa 10.000 euro.

Per maggiori informazioni scopri quali sono le cinque regole fondamentali per uscire dai debiti al seguente link.

La vicenda dei nostri clienti

Il nucleo familiare dei nostri clienti è rappresentato dal marito che lavoro con uno stipendio di circa 2.000 euro al mese, dalla moglie inoccupata e da tre figli minori.

I due coniugi avevano contratto un mutuo per l’acquisto della casa di abitazione ed erano riusciti a gestirlo tranquillamente, secondo le previsioni, per diversi anni.

Purtroppo, però, la necessità di sostenere spese impreviste sull’immobile e la crisi della ditta presso cui lavorava il marito, con conseguente collocamento in cassa integrazione, rendevano sempre più difficile affrontare le spese del mutuo e quelle necessarie al sostentamento della propria famiglia.

In breve tempo, le rate insolute si sono accumulate e a nulla serviva sottoscrivere nuovi finanziamenti alla ricerca di ulteriore liquidità.

I debiti ben presto si accumulavano, fino a toccare l’enorme cifra di circa 200.000 euro.

Ritrovare la serenità già dal primo giorno

È a questo punto che i due coniugi si sono rivolti a noi di Piano Debiti, esperti in consulenza nelle crisi da sovraindebitamento.

Abbiamo suggerito ai nostri clienti di richiedere al giudice l’accesso alla procedura di liquidazione dei beni ex legge 3/2012, poiché il loro attuale indebitamento era dovuto a cause impreviste e completamente indipendenti dalla loro volontà.

E infatti, con il citato decreto del Tribunale di Varese, viene riconosciuto espressamente che i debiti attuali non sono dovuti a colpa o avventatezza dei due coniugi, ma solo a cause imprevedibili.

Con la liquidazione dei beni legge 3 del 2012, i due coniugi hanno messo a disposizione del liquidatore (nominato dal Tribunale) il loro immobile al fine di farlo vendere.

Grazie ai particolari poteri che la legge conferisce al liquidatore, la casa potrà essere venduta ad un prezzo sicuramente maggiore rispetto a quanto avverrebbe in una normale procedura esecutiva. Quindi anche i creditori vengono tutelati da questa nuova procedura di risoluzione del sovraindebitamento.

Inoltre, per i prossimi quattro anni, i nostri coniugi dovranno versare ai creditori l’esigua somma di 100 euro al mese, oltre alla quattordicesima mensilità dello stipendio.

In definitiva, ciò significa che con un immobile del valore di 70.000 (che ad una normale asta verrebbe venduto a non più di 40.000 euro) ed un versamento dilazionato di circa 10.000 euro in quattro anni, i nostri clienti saranno liberi da un debito di oltre 200.000 euro.

Infatti, allo scadere dei quattro anni, essi potranno chiedere formale provvedimento di esdebitazione al Tribunale e nessuno potrà più vantare crediti nei loro confronti.

Se vuoi saperne di più, contatta i nostri esperti: saremo felici di aiutarti a trovare una soluzione.

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