E’ con orgoglio che condividiamo, stavolta, una recente sentenza che non ha rappresentato solo un successo per noi e per il nostro cliente, ma anche una delle prime applicazioni della nuova procedura prevista dal Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza, quella di esdebitazione del debitore incapiente.
Siamo estremamente soddisfatti di questo risultato in quanto, con questo provvedimento, la persona che abbiamo assistito (che qui, per tutelarne la privacy, chiameremo fittiziamente Bruno) ha risolto una volta per tutte la sua condizione di sovraindebitamento, liberandosi da oltre 97.000 euro di debiti senza dover corrispondere nulla ai creditori.
Sì, esatto, avete letto bene: il sig. Guido è stato esdebitato subito. Questo perché, non essendo in grado di offrire alcunché di valore, ha potuto beneficiare di questa soluzione, introdotta dalla legge proprio per chi, come lui, si trova in uno stato di incapienza.
Ovviamente, trattandosi di un beneficio enorme, se ne può usufruire solo una volta nella vita, e a determinati presupposti. Volete saperne di più, vero? Allora vediamoli meglio uno per uno, ripercorrendo assieme la storia del nostro cliente.
La situazione del nostro cliente
Quando il sig. Bruno ha chiesto aiuto a Piano Debiti, era palese quanto versasse in una condizione di sovraindebitamento.
La sua situazione debitoria aveva tutta origine nelle sue passate attività imprenditoriali: dapprima, nel 2005, aveva avviato una SNC dedita al commercio di elettronica, poi, a causa delle difficoltà economiche e dal disaccordo tra i soci, apre 5 anni dopo una sua ditta individuale, cedendo le quote della società.
Nel giro di un paio di anni, però, si rende conto che comunque il lavoro non decolla, a causa della competizione delle grandi catene di informatica, per cui decide di cambiare settore, aprendo con altri due soci un’attività volta all’installazione di impianti elettrici.
Nonostante gli sforzi profusi, tuttavia, anche stavolta sono più le spese che i guadagni, per cui Bruno decide, coscienziosamente, di abbandonare l’attività imprenditoriale per andare a lavorare come dipendente. Viene subito assunto e dal 2018 lavora a tempo indeterminato come tecnico-assistente clienti, con uno stipendio di circa 1.650 euro al mese.
La paga è appena sufficiente a mantenere la famiglia interamente a carico (ha una moglie e due bambini piccoli), e Bruno riuscirebbe anche a condurre una vita dignitosa, se non fosse per i debiti accumulati con le sue precedenti attività: il vecchio fido di cassa, il prestito fatto per il furgone aziendale, le tasse, gli impegni presi con gli ex soci…
E, come in tutte le situazioni precarie, basta poco per farlo crollare: un creditore gli notifica un pignoramento sullo stipendio, e si ritrova improvvisamente con un quinto in meno del suo salario.
Inutile dire quanto, nelle sue condizioni, pesi questa trattenuta: il sig. Bruno si ritrova così con una paga ridotta a scarsi 1.400 euro… troppo pochi, talmente pochi che rischia di dover vivere per anni, forse per sempre, al di sotto della soglia di povertà assoluta.
La soluzione di Piano Debiti: il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza
Per fortuna, però, Bruno ha saputo chiedere subito aiuto alla nostra azienda, che lo ha potuto aiutare ad uscire dai debiti avvalendosi delle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, come recentemente riformate dal legislatore a partire da metà luglio 2022.
Analizzata la sua situazione, abbiamo subito indirizzato il nostro cliente a presentare quella disciplinata dall’art. 283 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, specificamente rivolta a chi, come lui, si trova in una situazione di incapienza. Ossia di chi, con il proprio reddito e patrimonio, non ha la possibilità di offrire alcun soddisfacimento ai creditori, neppure in prospettiva futura.
Il sig. Bruno, d’altronde, non era titolare di beni immobili (viveva in comodato gratuito in una casa messa a disposizione dal suocero), né di beni mobili di valore, solo di auto usate e immatricolate da oltre 10 anni, e degli arredi impignorabili dell’abitazione. Quanto al suo reddito, rientrava nell’importo minimo previsto dalla legge come necessario al mantenimento di una famiglia di quattro persone e, quindi, intangibile.
Pertanto, con la nostra assistenza il sig. Bruno ha potuto presentare la sua pratica all’Organismo di Composizione della Crisi (O.C.C.) competente, che ha attestato e relazionato al tribunale sia la sua situazione di sovraindebitamento, sia la sua condizione di incapienza e di meritevolezza.
Liberarsi dai debiti con l’esdebitazione del debitore incapiente
Confermando le valutazioni fatte, dunque, il Tribunale di Alessandria ha disposto, con decreto, l’immediata concessione dell’esdebitazione del sig. Bruno.
In particolare, il Giudice ha ritenuto a sua volta che il nostro cliente non avesse assunto i debiti con colpa grave, mala fede o frode, essendosi originati nelle attività imprenditoriali precedentemente svolte e trattandosi di finanziamenti coerenti con le stesse. D’altronde aveva contratto tali obbligazioni nella ragionevole prospettiva di poterle adempiere, facendo affidamento sul successo della propria iniziativa economica, ed è con diligenza che ha cercato di porre rimedio ai suoi insuccessi, cercando di non incrementarli con nuovi debiti.
Con questo decisivo provvedimento del tribunale, il sig. Bruno ha quindi ottenuto un risultato enorme: non solo ha beneficiato del blocco del pignoramento sullo stipendio, perché sono stati anche dichiarati inesigibili tutti i suoi debiti!
In cambio, non dovrà dare o versare più nulla ai suoi creditori, in quanto debitore incapiente e meritevole: sarà tenuto solo a relazionare al giudice se, nei prossimi 3 anni, dovesse percepire eventuali utilità rilevanti a loro destinabili.
In altre parole, trascorso questo periodo di tempo, i debiti del sig. Bruno verranno definitivamente cancellati, il quale già ora ha potuto tornare a vivere serenamente con la sua famiglia.
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