Nei giorni passati è stato dato grande risalto alla notizia che la nota show girl Cristina Chiabotto, ha avviato una procedura di “ legge salva suicidi ” a seguito di gravi problemi di indebitamento.
In particolare, l’ex Miss Italia ha accumulato oltre 2,5 mln di debiti con il fisco e con varie banche, a seguito dell’apertura di alcune attività imprenditoriali non andate a buon fine.
Il debito infatti, risulta superare i 2 milioni e mezzo di euro: in particolare 2,1 milioni di cartelle dell’agenzia delle entrate di riscossione, ex Equitalia, e 252 mila euro di debito con l’agenzia delle entrate. L’utilizzo dell’espressione “salva-suicidi” della legge in questione deriva da una semplificazione giornalistica che fa riferimento alla procedura di liquidazione di debiti prevista dalla legge 3 del 2012.
Oltre alle notizie di cronaca, vediamo di comprendere qualcosa di più su come la show girl ha risolto i propri gravi problemi di sovraindebitamento.
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La legge salva suicidi: il caso di Cristina Chiabotto
Questa legge si pone come strumento prezioso e reale in grado di ridare speranza a coloro che, schiacciati dai debiti, si ritrovano a vivere una situazione problematica e gravosa. L’obiettivo della legge 3 del 2012 è quello di ristabilire l’equilibrio finanziario del debitore e metterlo nella condizione di riuscire a ripagare i debiti che di fatto riesce a pagare; condizione che si ottiene tramite la cancellazione di una parte dei debiti che risultano essere insostenibili per il debitore.
Nel caso di Cristina Chiabotto, in seguito all’accoglimento dell’istanza da parte del giudice Buffoni del tribunale di Ivrea, la show girl fa luce sulle cause del suo sovraindebitamento e spiega come tutto ciò sia conseguenza dell’essersi fidata, ancora giovanissima e ad inizio carriera, di professionisti sbagliati che non sono riusciti a consigliarla in modo corretto e ottimale sul profilo fiscale.
Come dichiara all’Ansa “Sono stata costretta a ricorrere alla legge salva suicidi per far ciò che ritengo giusto e doveroso: pagare, come tutti, le somme effettivamente dovute”. Come previsto dalla legge, per sanare il debito la show girl italiana metterà in vendita i negozi a Torino e a Borgaro Torinese di cui è proprietaria insieme alla sorella, per un valore di circa 250 mila euro e utilizzerà parte del reddito per porre rimedio al mancato pagamento di ingenti somme verso i creditori.
Legge salva suicidi: la liquidazione del patrimonio
In particolare, nel caso di Cristina Chiabotto, quello che è stato comunicato come legge salva suicidi, è in realtà la procedura di liquidazione del patrimonio. Vediamo in dettaglio cosa prevede questa procedura:
- Il debitore deve fare istanza al tribunale presentando un aggiornamento della propria situazione debitoria e patrimoniale, attestata da una relazione di un Organismo di Composizione della Crisi.
- Prima di aprire la procedura viene verificato che il debitore non abbia commesso “atti in frode” ovvero che non abbia sottratto del patrimonio che poteva servire a pagare i debiti.
- Per quanto riguarda il patrimonio del debitore, viene preso in gestione da un liquidatore che lo vende e distribuisce il ricavato ai creditori.
- Per quanto riguarda il reddito, una volta aperta la procedura il giudice deciderà quanto reddito lasciare al debitore per una dignitosa sopravvivenza della sua famiglia: se il debitore guadagnerà di più dovrà dare la differenza ai creditori.
- Dopo quattro anni, il debitore può chiedere l’esdebitazione e viene di conseguenza liberato da ogni obbligo.
Solo tra quattro anni però Cristina Chiabotto potrà essere realmente “liberata” dai debiti: nella durata di questo periodo dovrà sottostare a una serie di obblighi.
Legge salva suicidi: i casi famosi
Cristina Chiabotto non è la prima persona dello spettacolo ad aver ricorso alla legge 3 del 2012 per risolvere i propri problemi di sovraindebitamento e ad aver fatto “outing” rispetto ai propri problemi di debito.
Già qualche mese fa ha dichiarato di avere avuto accesso alla legge 3 del 2012 Marco Baldini, noto conduttore radiofonico, ed ex partner di Fiorello, alle cronache per la situazione di grave difficoltà economica in cui è stato coinvolto.
Altro nome conosciuto che ha avviato una procedura di sovraindebitamento, è quello dell’imprenditore Sergio Bramini, salito alle cronache per un grave dissesto causato dal mancato pagamento da parte dello Stato per importanti commesse, ed ospite un paio d’anni fa di numerose trasmissioni politiche e di attualità.
Per appratimenti sulla Legge Salva Suicidi, consulta il nostro articolo: Legge Salva Suicidi: la guida per i debitori in difficoltà.

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