In Lombardia si moltiplicano le pratiche ex legge 3 2012 seguite da Piano Debiti e andate a buon fine: esponiamo questo caso a Monza, che merita un approfondimento in quanto dimostra come anche in assenza di particolare meritevolezza sia possibile accedere alle procedure ex legge 3 2012 per la prevenzione del sovraindebitamento.
In questo caso siamo di fronte a un dipendente pubblico residente a Monza (esponente delle forze di polizia) con seri problemi di indebitamento: quando il cliente si rivolge a noi a causa di due cessioni del quinto, e di un pignoramento lo stipendio è trattenuto alla fonte per oltre la metà. Pendono inoltre altri debiti con banche e finanziarie non pagati per una situazione complessiva veramente pesante.
Questo debitore non ha dalla sua parte nessuna storia particolarmente difficile, che abbia portato al sovraindebitamento: semplicemente mantenere una famiglia di quattro persone, abitando in affitto nell’hinterland di Milano è molto complesso e fatti i primi debiti per arredare la casa e l’auto, in pochi anni la famiglia ha iniziato a fare debiti per pagare le vecchie rate, fino a quando la situazione è completamente precipitata.
Il successo di questa pratica dimostra però come per accedere ai benefici della legge 3 2012 non siano necessarie per forza particolare condizioni di meritevolezza, come aver perso il lavoro o avere divorziato: semplicemente è necessario scegliere gli strumenti giusti e impostare la pratica sin dall’inizio nella maniera più corretta.
La buona fede del debitore e una situazione comunque di difficoltà dimostrabile, hanno avuto la meglio nel far ammettere la procedura e nell’ottenere il voto positivo dei creditori.
Il piano ex legge 3 2012 approvato a Monza
Di fronte ai molti debiti e a un unico reddito stabile come dipendente pubblico, la sola possibilità era di proporre ai creditori una proposta basata sui redditi futuri del debitore, contando sui quali è stato possibile costruire la procedura di sovraindebitamento.
Attraverso una proposta ex legge 3 2102 depositata al Tribunale di Monza, Il debitore si è impegnato a mettere a disposizione mensilmente una quota del proprio stipendio per pagare almeno una parte del debito di 480 euro. Tale quota verrà pagata per sette anni.
La bozza di Piano elaborata da Piano Debiti, è stata prima sottoposta ed attestata dall’OCC nominato da Tribunale di Monza, per poi essere depositata presso il Tribunale di residenza. L’apertura della procedura prevista dalla legge 3 2012 ha portato alla sospensione del pignoramento e dello stipendio in attesa dell’esito della procedura stessa. In questo modo, il Tribunale è stato sgravato da un’ulteriore attività e i creditori da adempimenti lunghi ed onerosi. I quattrocentottanta euro mensili (meno di un terzo della somma delle rate accumulate) sono stati calcolati per permettere alla famiglia di mantenere una parte dello stipendio sufficiente a una vita dignitosa.
Questo porterà a chiudere tutti i debiti pagando circa il 15% del debito contratto a suo tempo. Un risparmio notevole, che sarebbe ancora più grande se calcolassimo anche gli interessi non pagati.
Da notare che lo stralcio del capitale ha riguardato anche il pignoramento e le cessioni del quinto, confermando l’ormai stabile orientamento giurisprudenziale (almeno per le pratiche gestite da Piano Debiti) che vede trattare cessioni e pignoramenti come gli altri creditori chirografi.
La procedura di sovraindebitamento utilizzata è stato un accordo di Composizione della Crisi, ai sensi dell’art 7 e seguenti legge 3 2012, che è stato sottoposto al voto dei creditori e approvato dagli stessi con una percentuale di circa l’ottanta percento rispetto al mimino del 60% richiesto dalla procedura.
In questo modo, come per ogni procedura di sovraindebitamento andata a buon fine, si raggiunge un’equilibrata soluzione a favore di tutti: infatti il debitore sovraindebitato (sicuramente quello più aiutato) ha ricevuto un sostegno fondamentale per risolvere il problema del debito. Ma anche le banche possono recuperare almeno parzialmente il proprio capitale, senza dover affrontare costose procedure di recupero.
L’esdebitazione ex Legge 3 2012
Di fronte a questi casi, molti clienti ci fanno una domanda. Ma che fine fanno i debiti non pagati?
Questi debiti vengono esdebitati, ovvero cancellati definitivamente. Il meccanismo (applicabile alla proposta di accordo del debitore) è semplicemente questo:
- i debiti rimarranno sospesi per tutta la durata del piano omologato (in questo caso sette anni)
- alla fine del piano, se il debitore ha versato quanto richiesto dal piano, i debiti non pagati verranno automaticamente cancellati (questo meccanismo giuridicamente si chiama esdebitazione)
- l’esdebitazione prevede non solo la cancellazione del debito, ma anche dei suoi (negativi) effetti: pertanto verranno cancellati pignoramenti, segnalazioni come cattivi pagatori, ipoteche ecc, ecc…
E’ bene sapere che nel caso dell’accordo e del piano del consumatore l’esdebitazione è automatica, mentre nel caso della procedura di liquidazione, sarà necessario inoltrare al tribunale un’apposita domanda.
Link esterni
https://www.tribunale.monza.giustizia.it/
Per approfondimenti sulla Legge 3 2012, consulta la nostra guida completa: Legge 3/2012: le dieci cose da sapere nel 2020.
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