Le crisi coniugali sono frequentemente accompagnate da una serie di difficoltà economiche, legate al non poter più contare su un secondo reddito per far fronte alle spese famigliari, e che possono anche sfociare in delle vere e proprie crisi da sovraindebitamento.
Lo sa bene una delle nostre clienti, che per ovvie ragioni qui chiameremo con un nome di fantasia, Laura.
La sig.ra Laura, fino alla separazione dal marito, non aveva mai avuto particolari problemi economici: assieme pagavano regolarmente il mutuo prima casa, e alcuni piccoli prestiti fatti per sostenere le figlie nello studio.
Le situazione cambia però drasticamente quando si ritrova, dopo la crisi di coppia, a lasciare la casa coniugale. Si trasferisce con la figlia in Sardegna, ma ha uno stipendio di appena 1.290 euro: l’assegno di mantenimento non è abbastanza per tutte le spese, per cui chiede finanziamenti a più riprese.
Come se non bastasse, a Laura viene anche diagnosticato un tumore: si aggiungono quindi ulteriori costi per tutte le cure necessarie.
Nel frattempo, anche il suo ex marito va in difficoltà economica, e nessuno dei due riesce più a pagare il mutuo…
La nostra cliente arriva quindi ad avere debiti per oltre 170.000 euro, e problemi seri non solo a pagare i finanziamenti, ma anche, con il poco stipendio rimastole, le stesse spese per vivere.
Liberarsi dai debiti: la liquidazione del patrimonio
Sapendo che il suo ex marito si era affidato soddisfatto alla nostra azienda per risolvere la propria situazione di sovraindebitamento, la cui procedura era peraltro già stata approvata, anche Laura ci chiede consulenza per i suoi debiti.
Dopo un’attenta analisi, appare chiaro che pure lei è in una condizione di difficoltà economica irreversibile, e che ricorrono i presupposti per avvalersi a sua volta della legge 3 del 2012.
Dopo una valutazione della procedura più idonea da presentare, Piano Debiti ha presentato anche per Laura un progetto di liquidazione del patrimonio, che è stato recentemente approvato dal Tribunale di Cagliari con un decreto di omologa.
Ma vediamo più nel dettaglio la soluzione prescelta, così da capire meglio, con il suo esempio, cosa comporta questo tipo di procedura.
La situazione della nostra cliente
Quando si è rivolta alla nostra azienda, la sig.ra Laura non disponeva di un patrimonio che potesse prontamente utilizzare per estinguere i propri debiti.
Aveva una quota della casa in comproprietà con l’ex marito, gravata dal mutuo impagato, la quale era già stata messa in vendita nel corso della sua procedura di sovraindebitamento, ma per la quale non era ancora stato trovato un acquirente.
Era titolare di alcune piccole quote di immobili ricevute in eredità, che non interessavano neppure ai suoi parenti, e nessuna vettura o bene di valore.
Poteva disporre solo del suo stipendio, essendo dipendente postale a tempo indeterminato, che però era gravato dalle rate di un finanziamento contro cessione del quinto dello stipendio, di 247 euro, e di una delegazione di pagamento, di altri 246 euro.
In definitiva, in busta non le rimanevano neanche 800 euro, quando invece, così calcolammo, le erano necessari non meno di 1.050 euro per mantenere se stessa e la figlia, ancora universitaria.
Legge 3 del 2012: la soluzione di Piano Debiti
Pertanto, la nostra azienda ha proposto per la cliente un progetto di ristrutturazione dei suoi debiti che prevedesse la liquidazione del suo patrimonio, e che è stato approvato senza riserve dal Tribunale di Cagliari.
In definitiva, la vecchia casa coniugale verrà messa in vendita assieme alla procedura dell’ex marito, mentre rimarrà nella titolarità delle quote di immobili ereditate, per il loro valore risorio.
Per quanto riguarda invece la sua retribuzione, con il provvedimento del giudice sono state bloccate tutte le trattenute che la gravavano, così di questa potrà versarne ai creditori una parte, eccettuato l’importo che abbiamo indicato come necessario al sostentamento suo e dei famigliari a suo carico.
In altre parole, per soli 4 anni, a Laura verrà chiesto di versare solo 240 euro al mese, ed al termine di questo periodo non dovrà più niente ai creditori, perché potrà chiedere al giudice la propria esdebitazione.
In pochissimo tempo, insomma, otterrà la cancellazione di tutti i debiti, anche per la parte che rimarrà insoddisfatta, mentre lei potrà di nuovo riprendere una vita serena. Ripartire da zero, finalmente.
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