HomeCasi di SuccessoSovraindebitamentoApprovata liquidazione controllata per oltre 70.000 euro di debiti d’impresa

Approvata liquidazione controllata per oltre 70.000 euro di debiti d’impresa

Il caso che vi raccontiamo stavolta, riguarda una delle nostre clienti ma, in realtà, la sua è la storia di tantissimi altri piccoli imprenditori, che per cause a loro non imputabili, purtroppo hanno subìto in prima persona, il declino e la perdita della propria attività.

Per Claudia – nome di fantasia – tutto ha inizio nel 2001, anno in cui decide di avviare, assieme al marito, una SNC nel settore della ristorazione. Il locale consente loro di conseguire dei buoni introiti per lungo tempo ma, nel 2006, le cose iniziano a cambiare: complice la circostanza di aver aperto in una zona della campagna cremasca poco frequentata, all’aumento della concorrenza conseguì un inevitabile e brusco calo del fatturato.

Le entrate si ridussero, al punto che, la coppia si trovò costretta a decidere di interrompere l’attività. Questo permise di contenere le perdite e i debiti, ma al tempo stesso, lasciò bruscamente Claudia senza un lavoro e, soprattutto, senza un reddito.

La nostra cliente riuscì a trovare una nuova occupazione come dipendente solo nel 2008, il che concretizzò i presupposti per una vera e propria situazione di sovraindebitamento.
Senza un reddito stabile, in quel periodo era riuscita a malapena a sostenersi, figuriamoci far fronte a debiti di oltre 70.000 euro.

La situazione della nostra cliente

Come precedentemente delineato, la situazione debitoria della nostra cliente era, per lo più, da ricondursi ad una sua pregressa attività imprenditoriale, non andata a buon fine. Nonostante la chiusura dell’esercizio, in quanto socia illimitatamente responsabile, Claudia continuava a rispondere personalmente dei debiti contratti.

Principalmente, si trattava di finanziamenti contratti per esigenze di liquidità, che erano passati a sofferenza e per cui le era anche stato notificato decreto ingiuntivo prima e, da ultimo, un pignoramento sullo stipendio. Fu così che Claudia si trovò, all’improvviso, con delle entrate così ridotte tanto da trovarsi in estrema difficoltà persino con le spese correnti. Dovendo provvedere non solo al proprio mantenimento, ma anche a quello di sua figlia, rischiava seriamente di non farcela con il solo netto della busta paga, ridotto nella misura di un quinto.

La nostra cliente, infatti, era assunta a tempo indeterminato con uno stipendio modesto, di circa 1.500 euro netti al mese. Non potendo, peraltro, contare su un aiuto economico da parte del marito, rimasto privo di occupazione, sarebbe certo finita con la sua famiglia, al di sotto della soglia di povertà, se al tempo stesso, non avesse trovato una via d’uscita con l’avvio di una procedura di risoluzione della crisi da sovraindebitamento.

La soluzione di Piano Debiti: il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza

Dal 2012 esiste una normativa che consente a tutti, compresi consumatori e piccoli imprenditori, di uscire da situazioni di crisi o insolvenza, attraverso una delle apposite procedure previste dalla legge.

Con la consulenza della nostra azienda, Claudia è stata indirizzata a procedere con la procedura più adatta alla sua situazione economica e patrimoniale, ossia la liquidazione controllata.
Si tratta di una soluzione particolarmente vantaggiosa per chi ha accumulato debiti d’impresa; anche per chi, come la nostra cliente, non dispone di alcun bene di valore da liquidare. Con questa procedura, infatti, è possibile mettere a disposizione dei creditori, anche solo la mera quota di reddito che eccede il proprio fabbisogno, così da ottenere, dopo appena tre anni, l’esdebitazione di diritto da tutti i debiti contratti.

Affinché la nostra cliente potesse vivere in maniera dignitosa ma al tempo stesso, offrire qualcosa all’ente creditorio, abbiamo quindi presentato domanda per l’apertura della procedura di liquidazione, indicando come cifra per lei sostenibile da versare quella di 200 euro mensili, oltre a tutta la tredicesima mensilità.

Liberarsi dai debiti con la liquidazione controllata

Il tribunale di Cremona, esaminata l’istanza presentata, non ha mancato di confermare tutte le richieste avanzate nell’interesse della nostra cliente.

Innanzitutto, ha fissato la quota di reddito da versare alla procedura nei termini proposti, che quindi dovrà essere corrisposta da Claudia solo per i tre anni di durata della stessa.

A tale scopo, il Giudice ha vietato a tutti i creditori l’inizio o la prosecuzione di qualsivoglia azione esecutiva, con conseguente interruzione del pignoramento del quinto in corso sul suo stipendio, ed il venir meno della relativa trattenuta.

Non da ultimo, è stata riconosciuta a Claudia la possibilità di mantenere l’uso del suo unico bene, un’autovettura di modesto valore, in quanto a lei necessaria per i propri spostamenti.

Inutile dire come tale notizia sia bastata per portare alla nostra cliente una ritrovata serenità: finalmente non si dovrà più preoccupare di come arrivare a fine mese e, nel giro di pochi anni, con una rata per lei assolutamente adeguata, non avrà più il peso dei troppi debiti!

Vuoi sapere a tua volta se puoi risolvere la tua situazione debitoria con una procedura di sovraindebitamento? Contattaci senza esitazioni, il nostro staff di consulenti è a tua disposizione!

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