HomeCasi di SuccessoAperta procedura di liquidazione controllata per debiti di oltre 450.000 euro

Aperta procedura di liquidazione controllata per debiti di oltre 450.000 euro

Ai creditori verrà corrisposto meno del 10% del debito

Questa volta desideriamo raccontare il caso di un nostro cliente – che, per la sua riservatezza chiameremo con un nome di fantasia, Ettore –, in quanto la sua è anche la storia di tantissime altre persone le quali, a causa delle ripercussioni che la crisi economica ha avuto sulla loro attività, si sono ritrovate in una situazione di sovraindebitamento.

In particolare, i problemi finanziari di Ettore trovano tutti origine nella sua pizzeria, avviata nel 2005: inizialmente gli affari andavano bene, ma purtroppo la crisi finanziaria del 2008 causò una sensibile contrazione dei guadagni, che lo mise seriamente in difficoltà. Peraltro, il periodo coincise anche con quello della nascita di suo figlio, e quindi di crescenti spese famigliari che spinsero il nostro cliente, con decisione sofferta ma anche enorme senso di responsabilità, a chiudere l’attività: riuscì però solo a liquidare i dipendenti e saldare i fornitori. A suo debito rimasero molti debiti con il fisco, e un importante finanziamento a fondo perduto che aveva ottenuto per l’avvio della sua società.

Già allora Ettore si era reso conto del grave indebitamento che gli era rimasto e, difatti, anche a distanza di parecchi anni questo non era minimamente diminuito, anzi continuava a crescere: a conti fatti, doveva ancora ai suoi creditori oltre 450.000 mila euro.

La situazione del nostro cliente

A causa dei debiti accumulati, Ettore si ritrovò a vivere per moltissimo tempo con un peso insostenibile.

Dopo aver interrotto nel 2009 la propria attività, riuscì trovare lavoro come dipendente: venne assunto a tempo indeterminato, ma lo stipendio era pur sempre contenuto, di circa 1.300 euro al mese. Sua moglie, dovendo prendersi cura di un figlio piccolo, lavorava part-time, per cui era evidente che le entrate famigliari bastavano appena al loro sostentamento, e a pagare la rata del mutuo che, per evitare problemi con i creditori, si era accollato lei.

Ettore stava perciò continuamente male, con il terrore di ricevere, da un momento all’altro, un pignoramento dello stipendio, evento che avrebbe mandato in seria difficoltà il mantenimento della sua famiglia.

Non solo, poiché in passato il fratello gli aveva chiesto supporto nell’avvio della propria società, con cui condivideva alcune garanzie e la proprietà del 50% di un capannone, con i suoi debiti aveva finito per mettere a repentaglio anche la sua attività.

Per sua fortuna, dopo svariati anni vissuti con l’angoscia di non riuscire a trovare una soluzione, Ettore ha scoperto di avere ancora una via d’uscita: avviare una procedura di risoluzione delle crisi da sovraindebitamento. Se vuoi informazioni dettagliate su questa procedura, leggi la guida: https://pianodebiti.it/liquidazione-controllata-del-sovraindebitato/

La soluzione di Piano Debiti: il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza

Con la consulenza di Piano Debiti, il nostro cliente viene infatti informato che, dal 2012, esiste una normativa apposita la quale, con varie procedure ora regolate all’interno del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, permette l’esdebitazione anche a piccole imprese e a persone fisiche non fallibili – ossia, consente di liberarsi per sempre da tutti i debiti contratti.

Nel suo caso particolare, in cui la gran parte dell’esposizione debitoria era legata a una passata attività d’impresa, la procedura più adatta e che gli venne consigliata dalla nostra azienda è stata quella di liquidazione controllata del suo patrimonio.

Così deciso, l’abbiamo affiancato in tutti i necessari passaggi, dapprima quello di ottenere l’attestazione della sua situazione patrimoniale e debitoria da parte di un O.C.C. (Organismo di Composizione della Crisi da Sovraindebitamento), quindi la presentazione dell’istanza al tribunale competente, cui spetta il compito di aprire la procedura vera e propria.

Una volta avviata la liquidazione, viene nominato dal giudice un liquidatore, con il compito di acquisire il patrimonio del debitore, alienando eventuali beni e distribuendo il ricavato ai vari creditori. Sono previste comunque delle garanzie, poiché avrà diritto a conservare le somme necessarie al suo sostentamento famigliare, così da non dover vivere vivere al di sotto della soglia di povertà.

Inoltre, si tratta di una procedura vantaggiosa, in quanto si concluderà in pochissimo tempo: dopo appena 3 anni di durata, è prevista l’esdebitazione di diritto!

Liberarsi dai debiti con la liquidazione controllata

Ottenuta la relazione di fattibilità dell’O.C.C. nominato per la sua pratica, Ettore ha quindi potuto poi presentare il suo piano di liquidazione controllata anche al Tribunale di Modena.

Il giudice, esaminando attentamente la proposta, è giunto ad importanti conclusioni. Ha innanzitutto ammesso che potesse accedere a questa procedura in quanto soggetto non fallibile: anche se la sua SNC era ancora formalmente esistente, di fatto risultava inattiva dal 2009. Ha poi riconosciuto la sua condizione di sovraindebitamento, in quanto gravanti su di lui ben 450.000 euro di debiti, quasi 500.000 se consideriamo anche le garanzie a favore dell’attività del fratello.

Quanto alla sua situazione patrimoniale, ha ritenuto che fosse insufficiente a farvi fronte, poiché rappresentata soltanto dalla quota di una società priva di alcun valore, una minima quota di reddito disponibile, metà di un immobile (al cui acquisto potrebbe essere interessato unicamente il comproprietario), e alcuni investimenti azionari di piccolo importo.

Dalle stime effettuate, considerando che a Ettore servono non meno di 1.100 euro per le proprie spese e contribuire a quelle famigliari, si prevede che dovrà destinare ai creditori una cifra sostenibilissima, di appena 200 euro al mese, oltre al ricavato dalla vendita della sua quota di immobile (che, volendo, potrà essere così rilevato dal fratello a poco prezzo) e delle sue azioni.

Con decreto, il Giudice ha quindi aperto la procedura con provvedimento di omologa, confermandone la durata in soli 3 anni, durante i quali nessun creditore potrà, peraltro, aggredire il patrimonio di Ettore e che, alla fine, non potranno più avere nulla a che pretendere nei suoi confronti.

Ma, soprattutto, dopo i quali il nostro cliente potrà finalmente tornare a vivere serenamente, senza più il peso dei debiti passati.

Vuoi sapere anche tu se puoi accedere ad una procedura di sovraindebitamento? Non esitare a contattarci, il nostro staff di consulenti è a tua disposizione!

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